L’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO), prevista per il triennio 2021-2023, è stata prorogata anche per il 2024.
Con la nuova Legge di Bilancio del governo Meloni la platea dei beneficiari viene estesa con l’applicazione di requisiti decisamente più morbidi di quelli previsti dalla legge del 2021.
Ecco le novità introdotte per il 2024:
- la Partita IVA deve essere attiva da almeno 3 anni
- i lavoratori autonomi devono dichiarare un fatturato inferiore a 000 euro annui
- il fatturato certificato deve essere inferiore al 70% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei due anni precedenti
- le somme percepite concorrono alla formazione del reddito.
Gli altri requisiti di accesso, come anche l’importo del Bonus e le modalità di richiesta, restano invariati. È bene notare che la nuova Legge di Bilancio prevede uno stanziamento di risorse crescente (oltre 240 milioni di euro in totale) che arriva fino al 2033, quindi si può parlare di una vera e propria stabilizzazione della misura, che al netto di prossime modifiche al testo di legge sarà disponibile anche nei prossimi anni.
COS’È E COME FUNZIONA
L’Indennità Straordinaria per le Partite IVA è una misura introdotta in via sperimentale destinata ai lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata INPS.
In base alla legge del 2021, il Bonus Partite IVA non comporta accredito di contribuzione figurativa e può essere richiesto una sola volta nell’arco del triennio. Una regola questa che resta perlopiù invariata: a partire dal 1° gennaio 2024, infatti, si stabilisce che l’ISCRO non possa essere richiesta nel biennio successivo all’anno di inizio di fruizione della stessa.
L’indennità per le Partite IVA è erogata per 6 mensilità, a partire dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda, ed è pari al 25% (su base semestrale) dell’ultimo reddito da lavoro.
Come stabilito all’Art.1 comma 148 della Legge di Bilancio 2024, l’importo “non può in ogni caso superare il limite di 800 euro mensili e non può essere inferiore a 250 euro mensili”.
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